Mediterraneo
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La Baia di Kotor
Geomorfologia, storia e varietà delle Bocche di Cattaro
Le Bocche di Cattaro (in serbo e croato Boka Kotorska) prendono il nome dalla città di Kotor (in italiano Cattaro). Esse sono una serie di profonde insenature della costa dalmata del Montenegro, costituite da ampi valloni collegati fra loro che si addentrano nell'entroterra. Le bocche di Cattaro, a causa della loro somiglianza morfologica con la costa norvegese, vengono erroneamente considerate il più meridionale fiordo d'Europa, ma in realtà altro non sono se non un antico vallone costiero invaso dal mare. Le bocche di Cattaro sono caratterizzate da profondi bacini perfettamente riparati dal mare aperto e costituiscono uno dei migliori porti naturali del Mar Mediterraneo. Grazie a questa caratteristica, unitamente alla facile difendibilità, per secoli i veneziani e poi l'Impero Austro-ungarico hanno costituito una munitissima quanto inespugnata base navale militare. La lunghezza della Baia di Kotor è di 15 miglia nautiche, per una superficie di poco meno di 90 km². La baia è costituita dalle bocche propriamente dette (il canale d'ingresso che comunica con l'Adriatico) e da quattro bacini separati, di una profondità variabile dai 40 ai 60 metri. L'ingresso delle bocche di Cattaro è delimitato a nord dalla sottile penisola di Prevlaka (Vittaglina) e dalla Punta d'Ostro (o Punta Acuta), estremo meridionale della Croazia, e a sud dalla Punta d'Arza; al di là di questo passaggio vi il primo bacino, la baia di Topla (Golfo di Castelnuovo o Herceg Novi). Il canale di Combur mette in comunicazione la baia di Topla con la baia di Teodo, la più estesa di tutte, di forma triangolare. Dalla baia di Teodo si passa agli ultimi due bacini mediante lo stretto delle Catene, lungo 2 km e largo appena 300 metri. I bacini più interni sono il golfo di Risano a Nord Ovest e il golfo di Cattaro a Sud Est, che si sviluppano lungo le ripide pendici delle Alpi Dinariche, tra cui svetta il Monte Lovcen (Monte Leone) sopra Cattaro.
La Storia di questi luoghi è assai densa. I primi a raggiungere la Baia di Kotor furono i greci, che nel IV secolo a.c. fondarono la città di Risano. I romani vi arrivarono nel II secolo sconfiggendo gli Illirici e alla divisione dell'Impero Cattaro rimase sotto l'influenza dell'Impero Romano d'Occidente mentre il restante territorio montenegrino divenne parte di Bisanzio. Alla fine del VI secolo gli Slavi meridionali inziarono le loro scorribande nel territorio della costa dalmata e la regione rimase instabile fino agli inizi del XV secolo, quando la Repubblica di Venezia vi stabilì una presenza significativa che mantenne fino al 1797. Da questa regione originano alcuni dei più grandi ammiragli della flotta della Serenissima, veri e propri maestri della navigazione nel Mediterraneo. Col trattato di Campoformio del 1797 la regione passò all'Austria, ma nel 1805 fu assegnata all'Italia grazie alla pace di Presburgo e nel 1810 divenne parte dell'Impero Francese, finché fu restituita all'Austria in seguito al Congresso di Vienna (1815). Per tutto il XIX secolo la regione mantenne una vocazione italiana, come dimostrano le manifestazioni popolari di acclamazione della Costituzione italiana del 1848 che inneggiavano all'annessione all'Italia e la presenza di cittadini bocchesi nella spedizione dei Mille. Dopo la prima Guerra Mondiale il Montenegro venne inglobato nella Jugoslavia e nel 1941, a seguito dell'occupazione italiana, Cattaro e l'isola di Saseno vennero annessi all'Italia e furono costituiti in provincia, nel governatorato di Dalmazia. Dopo l'8 settembre 1943, Cattaro fu inglobata dalla Jugoslavia di Tito. Dal maggio 2006 Kotor è pienamente parte della nuova repubblica indipendente del Montenegro.
La Baia di Kotor offre una varietà unica: mare, cime montuose aspre ed elevate a breve distanza dalla costa, antichi borghi marinari, fortezze illiriche, ville patrizie romane, fortificazioni veneziane ed austriache. Qui sono bene evidenti i segni lasciati nei secoli da popoli e culture diverse: greci, illirici, romani, veneziani, austriaci ed italiani. Cattaro è uno dei luoghi che testimonia la vocazione multietnica del Mediterraneo, da sempre incrocio fra Oriente ed Occidente. Pittori, poeti, studiosi e turisti vi trovano sempre un'ispirazione particolare, un dettaglio, qualcosa di unico e speciale, di insolito e prodigioso per la propria sensibilità. Queste caratteristiche uniche hanno fatto si che la Baia di Kotor venisse definita 'patrimonio dell'umanità' dall'Unesco e inserita nella lista delle più belle baie del mondo.